Non c’è sesso senza amore è solo il riff di una canzone o una
verità assoluta? Come la mettiamo con il VI Comandamento?
Tutti dobbiamo fare i conti con la nostra carne e troppo spesso i
conti non tornano.
Anima e corpo sono in guerra da sempre, alla ricerca di una
agognata indipendenza. Come in tutte le guerre, nel tempo
mutano le strategie e i rapporti di forza. Ma noi, credenti, bigotti
o atei incalliti, continuiamo ad inciampare nelle nostre
mutande, tra dubbi e desideri.
Scifoni ha un piano: porre fine all’eterno conflitto tra Fede e
Godimento e fare luce su una verità definitiva e catartica, dove
l’anima possa ruzzolarsi sovrana nel sesso e il corpo finalmente
abbracciare l’amore più puro, in grazia di Dio.
Sequestra così per un’ora il mezzo il pubblico e lo pone al centro
di un esperimento unico e irresistibile, avventurandosi tra vizi,
ragioni e sentimenti della fauna umana, oscillando come un
esilarante pendolo tra gli estremi del sesso e della Fede, in
metamorfosi continua tra i suoi personaggi, il morigerato Don
Mauro schiavo di un catechismo improbabile, e l’illuminato
Rashid, pizzettaio musulmano modernista.
In un flusso di coscienza tempestoso e irresistibile, alto e comico al contempo, Scifoni fa rimbalzare Papi e
martiri, santi e filosofi, scimmioni primitivi e cardinali futuribili, anni ’80 e Medioevo, dribblando continuamente
la tentazione di un meraviglioso e furastico corpo femminile che incombe sulla scena a intervalli regolari per
saggiare l’effettiva disintossicazione da sesso del pubblico; liberandosi di pregiudizi, luoghi comuni e vestiti,
Scifoni ci trascina seminudo a riva con l’ultimo sorprendente quadro, che sembra mettere finalmente d’accordo
Piacere e Santità: un ballo lento degli affetti e dei ricordi che ci farà uscire, dopo tante risate, con le lacrime della
commozione.
- Anno
- 2022
- Genere
- OPERA TEATRALE
- Regia
- VINCENZO INCENZO
- Attori
- GIOVANNI SCIFONI